Un gruppo di ricercatori ha scoperto che la grelina, già definita come “l’ormone della fame” perché è la responsabile della trasmissione dei segnali della fame dall’intestino al cervello, può migliorare la memoria.

Questa sostanza, prodotta nello stomaco, si lega a particolari recettori del nervo vago, un nervo che collega l’intestino al cervello.
Secondo Scott Kanoski, autore senior dello studio, la grelina aiuta il nervo vago a promuovere la memoria, almeno nei topi da laboratorio sui quali sono stati condotti gli esperimenti.

Bloccando nei ratti la segnalazione della grelina attraverso un metodo denominato interferenza dell’RNA, i ricercatori scoprivano che i topi ottenevano risultati peggiori nei test di memoria episodica, test che implicano il dover ricordare quando si è verificato o dove si trova qualcosa.
Nel caso di questi esperimenti, i ratti dovevano ricordare dove era situato un oggetto in una specifica posizione.

Inoltre quando veniva interrotto il segnale della grelina attraverso il nervo vago, i roditori tendevano a mangiare più frequentemente ma consumando quantità più piccole ad ogni pasto.
Secondo i ricercatori, anche questa caratteristica sarebbe correlata al problema relativo alla memoria ridotta in quanto “decidere di mangiare o non mangiare è influenzato dal ricordo del pasto precedente”, come specifica Elizabeth Davis, l’autrice principale dello studio.
Queste scoperte potrebbero rivelarsi utili per migliorare la capacità di memoria negli esseri umani.

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