Inibendo la proteina TSPO i ricercatori riuscivano a ridurre l’appetito nei topi obesi (credito: DGIST)

Nuovi obiettivi terapeutici per contrastare o prevenire l’obesità sono stati scoperti da Eun-Kyoung Kim, ricercatrice dell’Istituto di Scienza e Tecnologia di Daegu Gyeongbuk (DGIST).

La ricercatrice, sulla base del fatto che i taniciti, cellule che collegano il ventricolo cerebrale e l’ipotalamo, possono rilevare le sostanze nutrienti negli alimenti e possono controllare l’appetito, ha scoperto che la proteina traslocatrice (TSPO), che si trova dentro i taniciti, controlla il metabolismo dei lipidi e dell’energia rispondendo al segnale di sovralimentazione.
Inibendo la TSPO si può dunque diminuire l’appetito.

La ricercatrice ha svolto esperimenti sui topi. Inibendo la TSPO nei roditori obesi veniva indotta la lipofagia, un tipo di autofagia, processo che abbatteva le goccioline lipidiche per utilizzarle come fonte di energia.
Contemporaneamente veniva aumentata la produzione di adenosina trifosfato (ATP). Questi processi portavano ad una perdita di peso in quanto aumentava il dispendio energetico e i topi stessi riducevano l’assunzione del cibo.

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